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Febbraio 2018

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La legge annuale per il mercato e la concorrenza (Legge n. 124 del 4 agosto 2017) (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/08/14/17G00140/sg) all’art.1 dal comma 125 al 127 stabilisce che  entro il 28 febbraio di ogni anno (a partire dal 28 febbraio 2018) le associazioni le Onlus e le fondazioni che intrattengono rapporti economici con le pubbliche amministrazioni dovranno pubblicare le informazioni relative a sovvenzioni‚ contributi‚ incarichi retribuiti e comunque a vantaggi economici di qualunque genere di importo pari o superiore a 10.000 euro‚ ricevuti dalle medesime pubbliche amministrazioni nel corso dell’anno precedente. 

Il Centro Donna Giustizia nell’anno 2017 ha ricevuto contributi pubblici dalle pubbliche amministrazioni  per un totale di

E’ possibile visionare i contributi pubblici ricevuti  nell’annualità cliccando sul link sottostante

Contributi Pubblici 2017

Giovedì 22 febbraio 2018

NON UCCIDE IL ‘RAPTUS’ MA LA VIOLENZA MASCHILE

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna registra il primo tentato femicidio in regione

A Castell’Arquato, Piacenza, un uomo, Aldo Silva, 62 anni, ha tentato di uccidere la moglie, Vilma Pighi, 58 anni, e il figlio 23enne. Dopo aver infierito sui familiari, l’uomo ha ucciso il cane di famiglia e ha tentato il suicidio. Adesso l’uomo è agli arresti e la moglie e il figlio sono ricoverati in gravissime condizioni.

I giornali parlano di ‘raptus’, ma chi lavora da anni per contrastare il fenomeno della violenza maschile sulle donne riconosce quello che ha tutti i tratti di un ennesimo tentato femicidio in regione. Lo scenario è il solito: l’uomo si accanisce con violenza contro la moglie e il figlio, vittima collaterale del femicidio, fa piazza pulita intorno a sé uccidendo anche il proprio animale domestico e dopo tenta il suicidio. Dietro quelli che vengono definiti ‘raptus’ dai media si nascondono, molto spesso, storie di violenza sulle donne che durano da anni e che vedono l’apice nell’atto di violenza estrema: il femicidio.

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna registra quindi il primo tentato femicidio del 2018 in Emilia-Romagna e invita i media a narrare correttamente il fenomeno della violenza maschile sulle donne.

Non è il ‘raptus’ che scatena la violenza, non sono i ‘problemi psichici’ alla base delle storie di femicidio, ma una cultura millenaria di oppressione e sopraffazione maschile sulle donne. Le parole sono importanti perché individuare gli atti di violenza maschile sulle donne per quelli che sono, femicidi o tentati femicidi, contribuisce a riconoscere la portata del fenomeno ed evita narrazioni giustificatorie che di fatto legittimano o normalizzano la violenza sulle donne.

Scarica qui il file PDF Comunicato Coordinamento centri antiv ER

In occasione della Giornata contro la violenza sui/sulle sex workers
(17 Dicembre)
 
il Centro Donna Giustizia di Ferrara organizza
 

“Logoramenti”

 
in collaborazione con Transfer, Circomassimo, Mit Bologna, Udi Ferrara e Centro Documentazione Donna e con il patrocinio del Comune di Ferrara
 
c/o Casa delle Donne (Via Terranuova 12/b)
 dalle 17.00

“@gender”

performance autobiografica di e con Eva Croce – TransFer

“AntoloGaia. Vivere sognando e non sognare di vivere: i miei anni Settanta”

Presentazione del libro di Porpora Marcasciano, Movimento Identità Trans – Bologna.
Con la partecipazione di Giulia Sudano, Associazione femminista Orlando.
Interverranno Paolo Lunghi – Transfer e Paola Castagnotto – Centro Donna Giustizia
 
dalle 19.00
Aperitivo offerto dal Centro Donna Giustizia in collaborazione con “381 storie da gustare”– Cooperativa Il Germoglio
 
 
Si è scelto di creare uno spazio di confronto e sensibilizzazione sulla realtà di un fenomeno, la transfobia che, sia in strada che nel quotidiano, su tutto il territorio nazionale sta subendo una forte crescita e trova rinnovato vigore nel clima di intolleranza collettiva. Si tratterà di temi correlati a transessualismo, transfobia e dibattito interno alle correnti femministe grazie alla partecipazione di esperti, attivisti e associazioni che da anni operano nell’ambito della tutela dei diritti civili.
Un percorso attraverso una storia personale e collettiva per cercare di far luce su questioni attuali, sui dibattiti interni all’attivismo di matrice femminista e trans.
 
L’evento è aperto a tutta la cittadinanza.