Raccontiamoci!
In occasione dell’8 Marzo abbiamo deciso dira una parte della nostra mission e del nostro lavoro. Il Centro Donna Giustizia è da sempre al fianco delle numerose donne del territorio che chiedono sostegno contro ogni forma di violenza e discriminazione. La pandemia non ci ha chiuse nella paura e mai come oggi il nostro intervento è fondamentale a fronte di fragilità e vulnerabilità inasprite dall’emergenza sanitaria.
Un ringraziamento ad @elisa_anastasi_fotografa
che ci ha accompagnate in questo percorso.
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Il progetto è stato finanziato da fondi stanziati dalla Regione Emilia Romagna per il contrasto alle discriminazioni (DGR 1424-2020)
Il Centro Donna Giustizia dal 2001 opera sul territorio con un progetto destinato alle persone che si prostituiscono in un’ottica di prevenzione sanitaria. La conoscenza reciproca avviene tramite uscite notturne di contatto per le vie della città.
La pandemia ha colpito duramente le persone che lavorano nell’ambito del sex work poiché nella quasi totalità dei casi escluse dalla possibilità di accedere ad aiuti statali.
Il progetto in concerto con altre realtà regionali, ha tra gli obiettivi quello di elaborare risposte quanto più efficaci a bisogni e richieste proprie di una categoria generalmente relegata dietro un’etichetta e soggetta a stigma sociale.
Durante il contatto con persone che esercitano sex work, il preservativo rappresenta il biglietto da visita del progetto Luna Blu. Trasmette la sospensione del giudizio delle operatrici durante il contatto ed è lo strumento attraverso il quale comunicare l’importanza della tutela della salute individuale e collettiva.
Il Centro Donna Giustizia da sempre opera in sinergia con il Servizio Sanitario Locale affinché la salute e l’accesso ai servizi sanitari siano garantiti a tutti.
Fondamentale è la presenza all’interno del Centro Donna Giustizia delle mediatrici linguistico-culturali, che consentono alle operatrici di entrare in relazione con le donne accolte costituendo un ponte tra culture diverse. Nel caso delle donne cinesi per esempio la mediatrice consente di raggiungere una fetta di popolazione difficilmente accessibile e di svolgere importanti attività di orientamento ai servizi per una maggiore conoscenza del territorio in cui stanziano.
Fondamentale è la presenza all’interno del Centro Donna Giustizia delle mediatrici linguistico-culturali, che consentono alle operatrici di entrare in relazione con le donne accolte costituendo un ponte tra culture diverse. Nel caso delle donne cinesi per esempio la mediatrice consente di raggiungere una fetta di popolazione difficilmente accessibile e di svolgere importanti attività di orientamento ai servizi per una maggiore conoscenza del territorio in cui stanziano.
Momenti in-formativi sul tema della salute sessuale e riproduttiva femminile vengono organizzati dalle operatrici in affiancamento a esperti in materia, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare le donne che accedono al Centro. Il confronto continuo tra donne permette alle operatrici di ampliare il proprio punto di vista e arricchire la propria professionalità con un approccio transculturale e multidisciplinare.
Spazi di dialogo sul tema della sessualità femminile e delle violenze generano uno scambio tra pensieri, esperienze e vissuti diversi su cui è necessario portare maggior consapevolezza al fine di decostruire stereotipi e concezioni stigmatizzanti che sono all’origine delle forme discriminatorie che quotidianamente condizionano l’esistenza di molti.
Il 2020 è stato un anno drammatico per le numerose donne accolte dal Centro Donna Giustizia, soprattutto dal punto di vista economico. Per questo motivo le operatrici del Centro si sono mobilitate per raccogliere contributi straordinari e donazioni che hanno permesso l’acquisto di buoni spesa e generi di prima necessità. Mai come in questo periodo è risultato fondamentale il ruolo della rete che si è attivata per sostenere in particolar modo le donne migranti prive di una condizione giuridica regolare e quindi relegate ai margini dei sistemi strutturati di tutela e sostegno. Storica è ad esempio la collaborazione con Il Banco Alimentare ONLUS.
17 Dicembre -“Sex work is work” una lotta per il riconoscimento dei diritti di tutte le persone che si prostituiscono,
Le iniziative di sensibilizzazione promosse dal Centro rappresentano uno spazio di dialogo aperto alla cittadinanza in cui sviluppare un’azione attiva per il contrasto alle disciminazioni
La campagna “Nessuna sa sola” è stata lanciata da collettivi di sex workers e dalla rete delle unità di strada attive sul territorio nazionale al fine di raccogliere fondi per sostenere una fetta di popolazione che è rimasta esclusa da ogni forma di sussidio e aiuto economico.
18 Ottobre – Giornata Internazionale contro la tratta di esseri umani
Il cuore pulsante delle attività promosse dal Centro sono operatrici e volontarie che quotidianamente si spendono per contrastare stigma e violenza
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