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CGIL, CISL, UIL, CENTRO DONNA E GIUSTIZIA e UDI promuovono una fiaccolata contro il femminicidio e la violenza sulle donne che si terrà giovedì 29 agosto con ritrovo alle ore 21 davanti al Comune di Copparo, invitando i cittadini a partecipare.

Una presenza silenziosa non solo per testimoniare profondo cordoglio e condanna per quanto accaduto, ma anche per tenere viva l’attenzione e chiedere con determinazione politiche che davvero si pongano l’obiettivo di prevenire e contrastare la violenza di genere, in ogni sua forma, attraverso azioni coerenti.

La violenza di genere è negazione di vita e libertà che soffoca tutta la società, il suo contrasto deve assumere un carattere prioritario in ogni ambito e contesto del vivere quotidiano.

Dal palazzo municipale la fiaccolata proseguirà per via Cavour, via Garibaldi, via Dante Alighieri, per concludersi in via Roma presso la panchina rossa dei giardini.

Il progetto TransR-Trans Sex Workers Rights Are Human Right cerca di contribuire al pieno esercizio,
riconoscimento e protezione dei diritti fondamentali delle trans sex workers (Trans Sex Workers [Lavoratrici del
Sesso] – TSW).
Secondo i dati, le comunità trans continuano a lottare per ottenere uguali diritti e spesso sperimentano un
ambiente poco tollerante nei loro confronti, con alti livelli di violenza e discriminazione, in particolare nei contesti
europei. All’interno di queste comunità, il gruppo delle prostitute trans è particolarmente esposto ai problemi
sociali e di salute pubblica.
Il progetto TransR suggerisce azioni focalizzate sulle TSW ma anche sulle circostanze e gli attori chiave che
impediscono alle TSW di migliorare la propria salute fisica e psicologica. Quindi, questo progetto mira a:
• Incrementare gli interventi informati ed efficaci per le TSW;
• Favorire un ambiente più tollerante e rispettoso per le persone trans in generale e per le TSW in particolare;
• Migliorare l’accesso per le TSW all’assistenza sanitaria, legale e sociale;
• Incoraggiare l’empowerment e la partecipazione delle TSW;
• Migliorare le competenze tra professionisti e operatori che svolgono un ruolo cruciale nelle vite delle TSW;

TransR è finanziato dall’Unione Europea da Dicembre 2017, secondo il programma Diritti, uguaglianza e
cittadinanza e sarà supportata per un periodo di 24 mesi. Il consorzio del progetto comprende cinque
organizzazioni di diversi paesi europei: APDES (Portogallo); Colectivo Hetaira (Spagna); Lefö (Austria); MIT (Italia) e
Θετική Φωνή (Positive Voice)(Grecia).

Frutto di questa collaborazione è il kit “Conosci i tuoi diritti” destinato alle sex workers e a tutti gli interessati. E’ disponibile online in Italiano, Inglese, Spagnolo, Greco e Portoghese.

TransR Educational Material

Per seguire le attività del progetto su Facebook

TransR – Trans Sex Workers Rights are Human Rights

MIT – Movimento Identità Trans

In occasione della presentazione del report delle attività annuali il Centro Donna Giustizia propone una riflessione aperta al confronto sui dati di attività e sulle parole fondamentali per affrontare il tema delle violenze e delle discriminazioni di genere.

dalle 17.30
“Il 2018: un anno difficile”

 Paola Castagnotto, Presidente del CDG
“Cosa succederà dopo l’esperienza con le donne ospitate nel nostro Cas?”

Maria Carlotta Rossi, coordinatrice progetto Oltre la Strada
“Se io fossi te. Un progetto sul bullismo di genere”

Chiara Arena Chartroux e Valeria Ruggeri progetto Luna Blu con gli studenti del liceo artistico Dosso Dossi

A seguire
Monica Borghi, coordinatrice progetto Uscire dalla Violenza, dialoga con Maria Dell’Anno autrice del libro

“Se questo è amore. La violenza maschile contro le donne nel contesto di una relazione intima”

 

 

L’immagine nella locandina è stata realizzata da Martina Bergonzini del Liceo Artistico Dosso Dossi – progetto “Se io fossi te”

Frutto dell’incontro fra Selene Magnolia – professionista di fotografia documentaria – l’équipe e le donne accolte nel progetto di accoglienza per Donne Richiedenti Asilo del Centro Donna Giustizia, l’esposizione è il risultato di un progetto fotografico il cui obiettivo è stimolare una riflessione portando un contributo visuale al tema della RESILIENZA: le risorse che ogni donna mette in campo per affrontare e superare eventi traumatici, per assorbire il colpo senza rompersi attraverso la solidarietà.
L’esposizione vuole proporre un’idea diversa del concetto di integrazione, dando una forma, un’immagine, all’idea di autodeterminazione delle donne migranti a partire da sé.
Essa si realizza nell’ambito del progetto regionale “GenerAzioni: percorsi di empowerment contro discriminazioni e violenza” coordinato dal Centro Donna Giustizia con il contributo della Regione Emilia-Romagna.
Fotografie e cura di Selene Magnolia > https://seleneenamagnolia.com/

Durata esposizione > dall’11 al 25 maggio 2019

Luogo esposizione > Wunderkammer, PT di Palazzo Savonuzzi, Via Darsena, 57 – Ferrara

Giorni e orari di apertura esposizione a entrata libera>
Domenica 12/05 dalle 10 alle 13
Lunedì 13/05 e 20/05 dalle 14:00 alle 17:00
Mercoledì 15/05 e 22/05 dalle 14:00 alle 17:00
Giovedì 16/05 e 23/05 dalle 19:00 alle 23:00 in concomitanza con gli aperitivi musicali di “Un Fiume di Musica”.

Per ulteriori informazioni o curiosità potete scrivere al Centro Donna Giustizia tramite l’indirizzo mail info@olas.it o inviare un messaggio sulla pagina Facebook Centro Donna Ferrara

#MOZIONERESPINTA!

La mozione sulle iniziative per il sostegno alla maternità e alla prevenzione delle condizioni che portano all’aborto presentata il 10 ottobre 2018 al Consiglio Comunale di Ferrara dall’esponente di Fratelli d’Italia, ha l’intento di mettere strumentalmente in discussione i diritti delle donne e le libertà conquistate, mascherandosi da “tutela degli indifesi”.

Ci opponiamo a misure che non riconoscono l’autodeterminazione delle donne ottenuta tramite lotte per non morire di aborto clandestino, per rivendicare la libertà di scelta e una genitorialità consapevole.

L’ondata sessista e oscurantista non ha colpito solo Ferrara, ma molte altre città d’Italia con mozioni antiabortiste, a partire da Verona che il 30 marzo 2019 sarà sede del World Congress of Families, il raduno mondiale di organizzazioni che si oppongono apertamente ai diritti delle donne e delle persone LGBTQI+.

La mozione presentata dal capogruppo del partito Fratelli d’Italia non pone le donne e la loro autodeterminazione al centro del dibattito. Con atteggiamento paternalistico le rende soggetti passivi e inconsapevoli, nel tentantivo di dissuaderle dal ricorso all’aborto, ma non promuovendo politiche volte a rimuovere le cause reali che portano alle gravidanze indesiderate. Essa sostiene dati sull’aborto fallaci e non supportati, che vanno in netta controtendenzarispetto a quelli ufficiali pubblicati dal Ministero della Salute e della Regione Emilia Romagna che dicono chiaramente che l’aborto volontario sia in realtà in costante riduzione.

La legge 194, pur con le sue criticità, rappresenta ancora oggi l’unico strumento di contrasto all’aborto clandestino fornendo una tutela legale e sanitaria alle donne che scelgono liberamente di non portare a termine gravidanze indesiderate.

Con la 194 le donne hanno smesso di morire d’aborto e l’aborto ha smesso di essere una questione privata per diventare una questione sociale di cui lo Stato deve farsi carico.

Quando si mette in discussione l’efficacia della legge sull’aborto non si può non affrontare la criticità che l’obiezione di coscienza rappresenta nella sanità pubblica, la cui altissima percentuale in Italia ha conseguenze dirette sia sulle donne che sui medici non-obiettori.

Obiezione di coscienza che in molti casi viene estesa impropriamente alla pillola del giorno dopo equiparandola ad una pillola abortiva, creando un’informazione scorretta e ritardandone l’assunzione con conseguente rischio di inefficacia che si traduce con il rischio di una gravidanza indesiderata.

Non dimentichiamo che già oggi associazioni che “sostengono” la maternità hanno spazio all’interno dei consultori e condizionano la scelta delle donne con atteggiamenti di colpevolizzazione di coloro che decidono di non portare a termine una gravidanza.

Per questo riteniamo che i consultori debbano essere potenziati anziché ridimensionati, affinché tornino a rivestire il ruolo di spazi pubblici e laici, fondamentali nella lotta femminista alla disuguaglianza e nell’affermazione della dignità e libertà delle donne.

Riteniamo necessario interrogarsi sulle reali difficoltà politiche ed economiche che i consultori si trovano ad affrontare quotidianamente nel supporto alle donne, che non possono essere risolte dall’esternalizzazione dei servizi ad associazioni o enti privati non meglio specificati.

Rivendichiamo il ruolo di promozione e prevenzione dei servizi socio-sanitari che si dovrebbe concretizzare nell’ampliamento e miglioramento della rete dei consultori, nell’educazione laica alla sessualità consapevole libera da stereotipi di genere, e nella gratuità della contraccezione, efficace e sicura per tutt* a prescindere dal sesso, dall’età e dalle condizioni socio-economiche.

Rivendichiamo che la prevenzione delle gravidanze indesiderate non sia una responsabilità esclusivamente a carico delle donne!

Non si può non parlare del calo nell’uso del preservativo da parte degli uomini e la loro mancata piena responsabilizzazione in materia di salute sessuale e riproduttiva, delegata completamente alle donne, con conseguenze inoltre sulla preoccupante diffusione di malattie sessualmente trasmissibili anche tra i più giovani.

La “tutela degli indifesi”, così come definita nella mozione, non può prescindere da serie politiche che mettano in discussione le reali origini della disparità di genere e che riconoscano il diritto all’autodeterminazione e alla scelta delle donne.

La gravidanza è una scelta, non un obbligo!

Rivendichiamo politiche a sostegno della genitorialità libera e consapevole, politiche per il pieno accesso all’educazione sessuale e alla contraccezione gratuita per tutt*, l’accesso paritario al mercato del lavoro, il diritto ad una retribuzione pari a quella maschile affinché le donne non debbano rinunciare al lavoro in nome della maternità e del ruolo di cura socialmente imposto.

Ci opponiamo alle politiche repressive a partire dalle mozioni antiabortiste fino al disegno di legge Pillon ritenendole mere azioni politiche strumentali e inemendabili.

Centro Donna Giustizia

Udi Ferrara

Cgil Ferrara

Arcilesbica Ferrara

Arcigay Ferrara

Non Una di Meno Ferrara

Scarica il testo #MOZIONE RESPINTA 

Il Centro Donna Giustizia in collaborazione con UDI, CGIL, ArciLesbica e Arci gay l’8 Marzo sarà in piazza a partire dalle 9. Nel corso della mattinata sul Listone saranno presenti banchetti con materiale e documenti politici, avrà luogo la tradizionale distribuzione della mimosa e si potrà assistere a performance e letture a tema.
Gli studenti e le studentesse della 2° D del liceo artistico Dosso Dossi di Ferrara daranno vita ad una riflessione artistica sulle parole fulcro della giornata: umane, diverse, unite, solidali, libere.
Il Centro Donna Giustizia in collaborazione con ArciGay proporrà una mostra fotografica di donne che hanno contribuito e contribuiscono ogni giorno alla promozione, sensibilizzazione e lotta per il riconoscimento dei diritti delle donne e contro ogni forma di discriminazione che ancora oggi limita le libertà individuali.

Nell’ambito del progetto “Rompiamo il silenzio: percorsi educativi e formativi di prevenzione alla violenza sulle donne” promosso dalla Regione Emilia Romagna il Centro Donna Giustizia propone un incontro informativo destinato a personale sanitario sui temi di vulnerabilità sociale e salute.

E’ previsto il riconoscimento di crediti ECM per medici, ostetriche, infermieri, psicologi ed educatori

Di seguito il programma dell’incontro:

14.00

Introduzione ai lavori e questionario conoscitivo

14.15

“Gli approcci alla salute riproduttiva nei contesti di vulnerabilità sociale. Casi clinici.”                                                      Eleonora Telloli – Ostetrica e coordinatrice del progetto Luna Blu (Centro Donna Giustizia)

15.00

“La salute riproduttiva nelle donne straniere, l’approccio e l’accesso alle cure. L’esperienza del Centro per la salute delle donne straniere dell’AUSL di Bologna”                                                                                                                                                    Dott.ssa Grazia Lesi – Ginecologa del Centro per la salute delle donne straniere e dei loro bambini, AUSL Bologna; referente MnC per Oncologia e Salute della Donna

15.40

Pausa

16.00

“L’operatore/trice sociale e il sostegno nell’accesso ai servizi sanitari: la figura dell’operatrore/trice sociale in relazione a utente e ginecologo/a- ostetrica ambulatoriali”                                                                                                                                Valeria Ruggeri e Chiara Arena Chartroux – Operatrici del progetto Luna Blu. Unità di strada e Invisibile (Centro Donna Giustizia)

16.30

“L’esperienza ambulatoriale di ginecologia/ostetricia in contesti di prossimità e vulnerabilità sociale”                  Dott.ssa Liliana Pittini – Ginecologa e responsabile dell’ambulatorio ginecologico Caritas di Ferrara

17.00

Discussione e chiusura dei lavori

Per informazioni: uds@donnagiustizia.it

 

11 dicembre 2018, ore 15

Palazzo Bellini, via Agatopisto 5 – Comacchio

A diciassette anni di distanza esce una nuova edizione interamente rivista e aggiornata, accessibile liberamente e gratuitamente online all’indirizzo: lacasasulfilo.ascinsieme.it..

Il dispositivo ruota attorno a 24 parole chiave dell’educazione al genere. Ogni parola è raggruppata per ordine semantico delle parole chiave, introdotta da una narrazione filmata: testimonianze di bambini, bambine, uomini e donne raccolte da numerosi interventi di prevenzione nelle scuole di diversi ordini e gradi da un lato e da anni di lavoro all’interno dei Centri Antiviolenza.

Per ognuna delle parole chiave viene poi offerta una lettura esplicativa organizzata su tre livelli: introduttivo, di approfondimento e relativo al problema della violenza di genere. Ad ogni parola chiave sono poi connesse alcune utilities: un’antologia di circa 700 citazioni di autrici e autori di gender studies, 70 proposte per lavorare in classe (dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola superiore di secondo grado), bibliografie, filmografie e documenti.

PROGRAMMA

Saluti del Comune di Comacchio e del Centro Donna Giustizia di Ferrara

Intervengono:

Marilena Lenzi, Coordinatrice politica Commissione Pari Opportunità Mosaico – Unione dei Comuni Reno Lavino Samoggia (BO)

Letizia Lambertini, Referente tecnica Commissione Pari Opportunità Mosaico – Unione dei Comuni Reno Lavino Samoggia (BO) e curatrice de La casa sul filo

Alessandra Campani, Associazione Nondasola (RE)

In occasione della

Giornata Mondiale contro l’Aids

il Centro Donna Giustizia aderisce e partecipa alla campagna di prevenzione e informazione promossa dal Comune di Ferrara, l’Azienda Ospedaliera l’Asl e l’Università di Ferrara in collaborazione con enti, sindacati e associazioni del territorio

“Hiv: proteggiamoci dal virus e dallo stigma. Siamo tutti coinvolti”