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26 Novembre 2019 – ore 11.30

presso il Cinema Apollo -Piazza Carbone, 35″Non è normale che sia normale “

“Non è normale che sia normale”

convegno realizzato dall’ I.I.S. Copernico – Carpeggiani

11.30 Apertura del Convegno e saluti del Dirigente Scolastico, Dott. Roberto Giovannetti

           Saluti delle autorità

11.45 Videoclip della canzone “Non è normale che sia normale (La poesia sfida il femminicidio)”

            Intervento del prof. Toscano e degli studenti del progetto “The new poets”

           Presentazione del curriculum dell’I.I.S. Copernico-Carpeggiani

12.15 Intervento dell’On. Mara Carfagna, Vicepresidente della Camera

12.30 Intervento del prof. Patrizio Bianchi, Assessore a coordinamento delle politiche europee allo sviluppo,scuola,       formazione professionale, Università, ricerca e lavoro (Regione Emilia-Romagna)

12.40 Interventi

            Dott.ssa Monica Borghi, Psicologa psicoterapeuta e referente del progetto Uscire dalla Violenza del CDG

           Dott. Michele Poli, presidente del centro Ascolto Uomini Maltrattanti (CAM) di Ferrara

12.55 domande e dibattito

13.20 Performance live della canzone interpretata da “The new poets”

 

 

 

 

 

DONNE AL CENTRO CONTRO LA VIOLENZA

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna presenta la campagna di comunicazione “Donne al centro contro la violenza”.

 Le donne che frequentano i centri del Coordinamento sono state infatti coinvolte attivamente tramite 7 focus group realizzati in 7 centri  – tra cui il Centro Donna Giustizia di Ferrara – tra maggio e giugno 2018. Durante i focus group, condotti da operatrici dei centri, le donne hanno riflettuto sulle migliori soluzioni comunicative, sia a livello di messaggio verbale sia a livello di messaggio visuale, a partire da bozze iniziali predisposte dall’agenzia Comunicattive. L’immagine del progetto comunicativo coordinato, la fotografia scattata dalla fotografa Roberta Sardi (Studio Wood Bologna), è il risultato scaturito dalla riflessione di coloro a cui la campagna è rivolta: le donne che subiscono violenza. Il processo tramite cui si è arrivate a definire il progetto comunicativo è diventato un’occasione, per le donne coinvolte, di riflettere simbolicamente sul proprio vissuto, un processo liberatorio in cui lavorare sulla rappresentazione ha fornito elementi di interpretazione e consapevolezza.

Il messaggio che arriva dall’immagine della campagna è in primo luogo un messaggio di solidarietà e sorellanza, ma anche di forza, riconoscimento reciproco, motivazione per acquisire la forza necessaria a iniziare un percorso di uscita dalla violenza, oltre che di rispetto e tutela della privacy delle donne, tutti elementi che riflettono i presupposti della metodologia adottata dai centri del Coordinamento. 

La campagna verrà diffusa in modo capillare in tutto il territorio regionale dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo, oltre ai centri urbani di appartenenza dei centri antiviolenza componenti il Coordinamento, 6 comuni dell’aerea del Basso Ferrarese (Comacchio, Codigoro, Mesola, Goro, Lagosanto e Berra), 6 comuni montani (Borgo Tossignano, Castel del Rio, Monte San Pietro, Pavullo nel Frignano, Riolo Terme e Castel Novo Ne’ Monti) e alcuni comuni montani in provincia di Parma, per raggiungere le donne anche in contesti più periferici e isolati.

Il progetto “Donne al centro” arriva in un momento politico critico per i temi delle pari opportunità e della violenza sulle donne: nessun piano di contrasto concreto da parte del Governo, ma segnali pericolosi quali il ddl Pillon, che minaccia l’autonomia delle donne e rende più difficile il percorso di uscita dalla violenza alle donne che la subiscono.

http://www.centriantiviolenzaer.it/index.php/2018/11/21/21-novembre-2018-donne-al-centro-contro-la-violenza/

 

Quest’anno il Centro Donna Giustizia ha dato vita a un’iniziativa che permette a tutti gli esercizi commerciali del territorio di sostenere i progetti e le attività del centro antiviolenza di Ferrara.

L’iniziativa “questo esercizio è contro la violenza alle donne” è stata pensata in occasione del 25 Novembre Giornata Internazionale contro la violenza alle donne e permette a tutti gli esercizi commerciali di Ferrara e Provincia, “sensibili” al tema,  di donare il 5% del ricavato delle giornate del 24 e 25 Novembre al Centro Donna Giustizia per le azioni concrete di sostegno e supporto a donne e minori che subiscono violenza.

Il Centro Donna Giustizia si impegna a rendere visibile l’utilizzo di ogni singola donazione.

Per aderire all’iniziativa e per informazioni:

centro@donnagiustizia.it

0532 – 247440

LA VIOLENZA SULLE DONNE NON SI ASSOLVE

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna si esprime sull’assoluzione di Giacomo Oldrati, ritenuto incapace di intendere e di volere

Giacomo Oldrati, 38 anni, accusato di aver sottoposto a sevizie e abusi due ragazze e averne picchiate altre due nel 2012, è stato assolto dal Tribunale di Bologna perché all’epoca dei fatti era incapace di intendere e di volere. Solo un anno di libertà vigilata per l’uomo, che avrebbe utilizzato una sostanza tossica ricavata dai funghi del corallo per drogare le vittime.

Una sentenza che fa male, perché la violenza sulle donne non si assolve e non si giustifica. Stando alle indagini, era emerso che in episodi differenti l’uomo aveva agito violenza contro l’ex fidanzata, su due coinquiline di lei e anche su una loro amica. Uno scenario che racconta l’indole violenta dell’uomo nei confronti delle donne e che rientra nel copione della violenza di genere, che vede gli uomini accanirsi contro le ex partner perché incapaci di accettare la fine di una storia.

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna esprime sdegno e rammarico per una sentenza che, come accaduto altre volte, invece di riconoscere la violenza sulle donne per quella che è, un fenomeno sociale e culturale diffuso, la giustifica ricorrendo ad attenuanti e scuse per gli uomini che la agiscono. Giustificazioni che per le donne che subiscono violenza sono uno schiaffo. Con tutto il coraggio e la forza necessari a denunciare una violenza, queste ragazze si trovano a vivere oggi una seconda violenza, un secondo stupro.

Una delle ragazze coinvolte ha dichiarato: “Questa sentenza è sì un secondo stupro, una seconda violazione. È inaccettabile vedere che la persona che ti stava per uccidere, e che ti ha lasciato dentro una ferita che ancora sanguina, non sia stato punito per quello che ha commesso. E che non debba pagare per la sua inaudita violenza contro le donne. È un incubo senza fine e la decisione presa dai giudici mi spaventa, perché terminato l’anno di libertà vigilata, quest’uomo tornerà ad essere un pericolo per tutte le donne che incontrerà“.

Non è per un “delirio mistico”, come si legge su certa stampa, che gli uomini agiscono violenza sulle donne, ma per una cultura maschilista che non riconosce le donne come persone, libere di dire no. Legittimare la violenza significa anche normalizzare l’idea di una sessualità vissuta come sopraffazione degli uomini sulle donne, invece di contribuire a costruire una relazione paritaria tra uomini e donne.

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