CONSULENZA PSICOLOGICA

Accoglienza e Sostegno Psicologico

L’accoglienza psicologica prevede interventi di consulenza e di sostegno psicologico, sia individuale che di gruppo, che si differenziano in relazione alle problematiche e ai bisogni emotivi manifestati dalle donne.

  • Uno spazio specifico è indirizzato all’accoglienza e assistenza psicologica di donne vittime di violenza e di maltrattamento. 
  • E’ attivo inoltre un “Punto di Ascolto”, uno sportello di ascolto e aiuto psicologico per problematiche diverse da quelle conseguenti a situazioni di violenza.

L’accoglienza e l’intervento psicologico rivolto a donne vittime di violenza e di maltrattamento,  rientra nella pluralità delle azioni di aiuto multidisciplinari attuate dal progetto “Uscire dalla Violenza” nei confronti delle donne accolte e consiste in un percorso focalizzato sulle conseguenze psicologiche delle violenze subite, finalizzato a fornire sostegno emotivo e a promuovere un processo di elaborazione di quanto vissuto.

La violenza di genere il più delle volte si consuma tra le mura di casa. Gli autori sono spesso persone di cui le donne si fidavano, a cui sono legate affettivamente e con cui talvolta hanno condiviso importanti progetti di vita, come una famiglia e la nascita di figli. Mariti, compagni, fidanzati o ex partner, sono questi i nemici da cui il più delle volte le donne devono difendersi nelle situazioni di violenza. Questa dimensione affettivo-relazionale ha profonde implicazioni psicologiche e genera nelle vittime vissuti dolorosi e conflittuali che complicano, sotto vari aspetti, la percezione della violenza e le sue conseguenze. Chi subisce spera sempre che certe situazioni non si ripeteranno più e la tendenza a volersene dimenticare è forte. Questo avviene in particolare agli esordi del maltrattamento, anche perché il più delle volte la violenza non inizia subito nelle sue forme più gravi, ma viene messa in atto dall’aggressore attraverso una graduale imposizione della propria volontà sulla compagna. Forme di controllo e modalità relazionali orientate a mantenerla in una relazione di sottomissione e di dipendenza. Un pericoloso condizionamento psicologico che agisce in maniera insidiosa sull’identità delle vittime, producendo insicurezza e sfiducia in sé, riducendo autostima e risorse emotive. Alle denigrazioni e agli attacchi sotterranei si sommano, nel corso tempo, tipologie diverse di aggressioni, sempre più pesanti e ravvicinate, che vanno ad incidere profondamente sulle vittime, sia a livello psichico che somatico. Chi subisce queste esperienze entra in confusione, arriva a dubitare di sé, ad interrogarsi su proprie mancanze o ad attribuirsi colpe. Teme il pericolo di violenze fisiche, ma spesso non riesce a parlarne e a chiedere aiuto per paura di peggiorare la situazione, per vergogna o perché si sente sola e isolata, arrivando a vivere un progressivo senso di impotenza e di fallimento. Per fermare queste dinamiche è necessario uscire dall’isolamento in cui si è spesso confinate, per raccontare quanto è successo. Il primo passo per sottrarsi al maltrattamento è trovare uno spazio e un tempo per sé per poter parlare della propria esperienza e dar voce al proprio disagio. Prendere contatto con un contesto appropriato per avviare un percorso di aiuto. L’intervento psicologico è tra queste opportunità. Giungere a riconoscere le dinamiche relazionali e le strategie violente, in queste situazioni, significa prendere piena coscienza dei rischi e acquisire strumenti difensivi che lavorano per la tutela e il rafforzamento di sé e aiutano ad uscire dal circuito della violenza. 

L’intervento psicologico si pone come uno spazio di ascolto e di assistenza che offre la possibilità alle donne di ricevere sostegno psicologico che consenta di rafforzare risorse personali, affinché possano sottrarsi al maltrattamento, avviare percorsi di autonomia  e nuove progettualità.

Oltre a colloqui individuali è possibile usufruire anche di percorsi di gruppo di sostegno psicologico. L’intervento di gruppo amplia l’area delle opportunità di aiuto psicologico, proponendo alle donne che si rivolgono al Centro, oltre alla consulenza individuale, la possibilità di avvalersi di questa tipologia di percorso. I gruppi si sviluppano all’interno di uno spazio di accoglienza che garantisce alle partecipanti condizioni di sicurezza e di riservatezza; vengono sviluppati in cicli costituiti da 12 incontri di un’ora e trenta cadauno, svolti a cadenza quindicinale e condotti da due psicoterapeute. Nei percorsi gli interventi delle conduttrici sono orientati a creare un clima di gruppo interattivo e a rendere pensabili e condivisibili le esperienze vissute dalle partecipanti, al fine di promuovere risorse individuali e favorire processi trasformativi in rapporto alle situazioni problematiche iniziali presentate.

Il “Punto di Ascolto” è uno sportello di prima accoglienza psicologica, a cui è possibile accedere previo appuntamento telefonico, che offre la possibilità alle donne di ricevere consulenza psicologica in momenti di difficoltà e di disagio emotivo, per problematiche diverse da quelle conseguenti a situazioni di violenza. L’intervento psicologico in quest’ambito prevede un percorso breve, limitato a 2/3 consulenze e si pone l’obiettivo di mettere a fuoco i problemi che hanno motivato la richiesta, valutare il bisogno prevalente e fornire un iniziale sostegno e orientamento.

CONSULENZA LEGALE

Storicamente, la consulenza legale costituisce il nucleo attorno al quale si è formato nel tempo l’attuale Centro donna Giustizia.
Tale consulenza è garantita ogni settimana da quattro avvocate che si alternano tra loro.
I problemi, delle donne che richiedono la consulenza legale, sono comunemente inquadrati nella materia del diritto di famiglia.
La prima causa di richiesta di aiuto è il conflitto con il proprio coniuge, il più delle volte provocato da una precaria condizione economica, ma anche da situazioni di violenza domestica, prevalentemente violenza di tipo psicologica e fisica del marito nei confronti della moglie o convivente.
Un’altra forma di violenza che di frequente viene esercitata è quella di tipo economico, spesso anche dopo la separazione, nel caso in cui il marito rifiuta di versare alla moglie il contributo al mantenimento dei figli a lei affidati.
La consulenza legale dà la possibilità alle donne, che si sono rivolte al Centro, di essere informate sui loro diritti di cui sono titolari e di come valersene. Questa conoscenza fa sì che la donna acquisisca maggiore autonomia nell’esercizio delle proprie azioni, maturando così la decisione di rivolgersi all’Autorità giudiziaria, per vedere tutelati i diritti che le sono stati fino a quel momento negati e che fino a quel momento non aveva saputo esercitare.

Aprile 2016 
UDI e Centro Donna Giustizia annunciano la nascita di un nuovo progetto: “La Consulenza legale raddoppia”. La Consulenza UDI si svolgerà ogni mercoledì pomeriggio presso la sede della medesima Associazione in Ferrara, via Terranuova n.12, previo appuntamento telefonico contattando il numero 0532. 206233. La Consulenza per donne che subiscono violenze è il mercoledì mattina presso il Centro Antiviolenza – Centro Donna Giustizia.