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La notizia del secondo femminicidio nel giro di pochi giorni in un territorio di piccole dimensioni come il nostro ci lascia ancora una volta sgomenti e addolorati.
Un’altra vita di donna violentemente spezzata da parte di un uomo che ha risolto con un femminicidio la sua incapacità di riconoscere ed accettare la libertà femminile.
CGIL, CISL, UIL, Centro Donna Giustizia e UDI di Ferrara esprimono ancora una volta una forte e ferma condanna nei confronti di ogni atto di violenza, e promuovono una fiaccolata contro il femminicidio che si terrà

giovedì 12 settembre

con ritrovo alle ore 21 in Piazza Savonarola a Ferrara,

aperta a tutta la cittadinanza.
Sentiamo necessario non solo testimoniare profondo cordoglio per quanto accaduto a una giovane donna della nostra città, ma anche rivendicare le necessarie politiche di prevenzione e protezione.
Da Piazza Savonarola la fiaccolata proseguirà per Corso Martiri della Libertà, Largo Castello, Viale Cavour, Via degli Spadari, via Garibaldi, per concludersi in Piazza della Repubblica.

Giovedì 22 febbraio 2018

NON UCCIDE IL ‘RAPTUS’ MA LA VIOLENZA MASCHILE

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna registra il primo tentato femicidio in regione

A Castell’Arquato, Piacenza, un uomo, Aldo Silva, 62 anni, ha tentato di uccidere la moglie, Vilma Pighi, 58 anni, e il figlio 23enne. Dopo aver infierito sui familiari, l’uomo ha ucciso il cane di famiglia e ha tentato il suicidio. Adesso l’uomo è agli arresti e la moglie e il figlio sono ricoverati in gravissime condizioni.

I giornali parlano di ‘raptus’, ma chi lavora da anni per contrastare il fenomeno della violenza maschile sulle donne riconosce quello che ha tutti i tratti di un ennesimo tentato femicidio in regione. Lo scenario è il solito: l’uomo si accanisce con violenza contro la moglie e il figlio, vittima collaterale del femicidio, fa piazza pulita intorno a sé uccidendo anche il proprio animale domestico e dopo tenta il suicidio. Dietro quelli che vengono definiti ‘raptus’ dai media si nascondono, molto spesso, storie di violenza sulle donne che durano da anni e che vedono l’apice nell’atto di violenza estrema: il femicidio.

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna registra quindi il primo tentato femicidio del 2018 in Emilia-Romagna e invita i media a narrare correttamente il fenomeno della violenza maschile sulle donne.

Non è il ‘raptus’ che scatena la violenza, non sono i ‘problemi psichici’ alla base delle storie di femicidio, ma una cultura millenaria di oppressione e sopraffazione maschile sulle donne. Le parole sono importanti perché individuare gli atti di violenza maschile sulle donne per quelli che sono, femicidi o tentati femicidi, contribuisce a riconoscere la portata del fenomeno ed evita narrazioni giustificatorie che di fatto legittimano o normalizzano la violenza sulle donne.

Scarica qui il file PDF Comunicato Coordinamento centri antiv ER

In seno al Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia Romagna si è formato il Gruppo Osservatorio sulla Migrazione Femminile  che ha ragionato a partire dalla propria esperienza con le donne sul disegno di legge sullo Ius Soli, ad oggi in Parlamento.

Il documento è stato diffuso a livello locale attraverso un comunicato a firma del Centro Donna Giustizia e del Coordinamento.

Qui è possibile leggere il documento prodotto e scaricarlo.